L'ACQUEDOTTO DI MONTEPIATTO
1) Cenni storici
La costruzione del primo acquedotto a Montepiatto risale agli anni tra il 1911 e il 1915 (quando anche a Torno venne costruito l'acquedotto comunale), grazie ad alcuni proprietari di case che, costituitisi in Consorzio, realizzarono una conduttura che raccoglieva le sorgenti in località "Baitoch" e località "Taioliga" (zone a monte della località "Alpett"), canalizzandole fino alle proprie abitazioni. Questo acquedotto è rimasto in attività fino alla fine degli anni '30 quando venne costruito l'acquedotto pubblico. Chi non prese parte al Consorzio, doveva necessariamente recarsi alla valle dell'Alpett per attingere l'acqua o per lavare i panni (fino agli anni 60' del novecento era ancora percorribile un sentiero che si distaccava dalla strada che conduce a Piazzaga, dopo la seconda curva, scendendo verso un piccolo invaso naturale dove era stata anche edificata una piattaforma in cemento per fermarsi a lavare i panni).
Le condutture dell'acquedotto del Consorzio sono state, poi, conglobate nell'attuale acquedotto pubblico, costruito tra il 1934 e il 1941. Le opere completate in quegli anni, con alcune modifiche ed integrazioni eseguite negli anni '50 e negli anni '60, costituiscono l'attuale acquedotto di Montepiatto.
L'acquedotto del Consorzio continua, però, a sopravvivere poiché il rubinetto in località Pianisc e il rubinetto in corrispondenza del parcheggio, sono indipendenti rispetto al resto dell'acquedotto, ed alimentati dall'ultima conduttura sopravvissuta del Consorzio. La captazione della sorgente "Baitoch" non ha alcuna vasca di raccolta. L'accumolo è, quindi, dato dalla conduttura stessa.
La conduttura che porta l'acqua dalle sorgenti all'abitato è relativamente nuova nel tratto corrispondente alla strada Piazzaga-Montepiatto (questo tratto è stato, infatti, rifatto quando sono stati eseguiti i lavori di rifacimento della suddetta strada tra gli anni '80 e '90 del novecento), mentre risale agli anni '30 dalla località Pianisc al serbatoio posto alla chiesa.
La rete di distribuzione, salvo piccoli e localizzati interventi di manutenzione effettuati nel corso degli anni, risale invece interamente agli anni '30 del novecento e, in alcuni tratti nella parte bassa dell'abitato, addirittura agli anni '10 (la parte di tubature del Consorzio, conglobate poi nell'acquedotto pubblico).
2) La conformazione dell'acquedotto di Montepiatto
a) Le sorgenti
Le sorgenti attualmente a servizio dell'acquedotto di Montepiatto sono quattro e sono tutte identificate con il nome di "Tana". Esse si trovano a monte della località Alpett:
- due (Tana A e Tana B) a ridosso del corso di valle che aggira il grande masso erratico sulla sua destra e sono localizzate poco sopra il masso stesso;
- altre due (Tana C e Tana D) a ridosso del corso dell'altra valle (indipendente dalla precedente), che si sviluppa a sinistra del grande masso erratico.
In un recente sopralluogo, tenutosi in data 5.02.2021, è stato però possibile individuare un'unica captazione (non è certo, quindi, se entrambe si raccolgano nello stesso punto o se una delle due risulti attualmente dispersa).
Tana A e Tana B (una delle due dovrebbe corrispondete alla sorgente "Taioliga" già usata dal Consorzio) vengono raccolte in un piccolo casello in località Alpett (appena sotto al grande masso erratico, lungo la strada che conduce a Piazzaga).
Tana C e Tana D (salvo la precisazione di cui sopra) vengono raccolte in una camera di presa naturale in un profondo anfratto nella roccia (da qui, quasi certamente, il toponimo "Tana"). Il tubo di raccolta percorre un primo tratto nel bosco e raggiunge anch'esso il piccolo casello ove sono raccolte Tana A e Tana B in località Alpett.
Tana C e Tana D sgorgano ad un'altitudine tale da consentire che l'acqua raggiunga per caduta naturale il serbatoio di raccolta posto alla chiesa. Il tubo che le raccoglie, infatti, transita dal casello in località Alpett, ma non alimenta la piccola vasca di raccolta ivi posizionata, proseguendo il suo tragitto verso Montepiatto.
Tana A e Tana B sono, invece, raccolte proprio nel casello posto in località Alpett. L'altitudine di questa vasca di raccolta è tale da consentire all'acqua di poter raggiungere una vasca di raccolta intermedia, posta sotto alla cabina ENEL (a valle della Scala Santa) e, da qui, è necessario rilanciare l'acqua con una pompa fino al serbatoio di raccolta posto alla chiesa.
Dal casello situato in località Alpett parte un unico tubo che, seguendo il percorso della strada, raggiunge Montepiatto.
Questo tubo, mediante un sistema di rubinetti che possono essere manovrati all'interno del casello stesso, o è direttamente alimentato dalle sorgenti alte (Tana C e Tana D), oppure pesca dalla vasca di raccolta ivi posizionata, alimentata dalle sorgenti basse (Tana A e Tana B). Ciò significa che la fruizione delle sorgenti più alte (Tana C e Tana D) esclude la contemporanea fruizione delle sorgenti più basse (Tana A e Tana B).
b) La portata delle sorgenti
Le sorgenti alte (Tana C e Tana D) hanno una grossa portata in regime di pioggia normale e costante, ma essa va a scemare nei periodi di lunga e perdurante siccità. Le sorgenti basse (Tana A e Tana B) hanno una portata minore, ma meno soggetta alle variazioni climatiche.
L'insieme delle quattro sorgenti ha una portata media calcolata in 2 l/s (pari a 7,2 m³/h). Per fare un confronto, l'insieme delle tre sorgenti "pliniane" (collocate presso l'attuale Villa Pliniana), che costituiscono l'approvvigionamento dell'acquedotto del paese di Torno, hanno una portata media calcolata in 10 l/s (pari a 36 m³/h). [1]
1 Fonte Ing. Pietro Gandola – ingegnere idraulico – studio datato 15.05.2004 in funzione di un'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale
Il serbatoio posto alla chiesa però, proprio a causa del fatto che le sorgenti alte e le sorgenti basse non possono "funzionare" contemporaneamente, nella migliore delle ipotesi può essere alimentato da una portata d'acqua che si può stimare in circa la metà, cioè 1 l/s (pari a 3,6 m³/h). Ciò significa che il serbatoio, avente un volume di circa 50 m³, impiegherebbe mediamente circa 14 ore per riempirsi completamente (in assenza di consumo).
In realtà questi dati scontano alcune incertezze: innanzitutto la portata è fortemente influenzata dalla stagionalità e dalle condizioni climatiche e, inoltre, non vi è certezza che l'approvvigionamento del serbatoio non debba scontare la presenza di eventuali perdite lungo il tragitto delle condutture.
Quando l'acquedotto di Montepiatto è alimentato dalle sorgenti alte (Tana C e Tana D), le acque provenienti dalle sorgenti basse (Tana A e Tana B) vengono convogliate verso l'acquedotto del paese di Torno (anche se per esso costituiscono un approvvigionamento sostanzialmente irrisorio). Quando l'acquedotto di Montepiatto è alimentato dalle sorgenti basse (Tana A e Tana B), significa che le sorgenti alte (Tana C e Tana D) sono prosciugate.
c) Il tragitto dell'acqua dalla località Alpett fino al serbatoio di raccolta posto alla chiesa
La conduttura che parte dal casello in località Alpett, dopo il tragitto lungo il percorso della strada Piazzaga-Montepiatto, giunge in località Pianisc, prosegue per qualche decina di metri sotto al manto stradale in direzione dell'abitato per poi deviare sulla destra verso il prato di Laguazzall. Il percorso del tubo si colloca nello spazio compreso fra il muro di sostegno del parcheggio e la dolina carsica al centro del prato, sfiora gli alberi e la zona del campo di pallavolo e risale verso la località Isolabella. Da qui torna sulla strada principale fino a raggiungere la cabina ENEL.
Se l'acqua proviene dalle sorgenti basse (Tana A e Tana B), viene raccolta nella vasca ivi posizionata e rilanciata con una pompa. Se l'acqua proviene dalle sorgenti alte (Tana C e Tana D), non viene riversata nella vasca di raccolta, ma prosegue il suo tragitto fino alla base della Scala Santa. Da qui la conduttura si inserisce in terreni privati sul versante a sinistra della Scala Santa per poi piegare nuovamente verso la chiesa in prossimità della località "Puncett", riversandosi nel serbatoio di accumolo situato nel terreno adiacente al sagrato, avente capacità di circa 50 metri cubi.
d) La rete di distribuzione
Dal serbatoio di accumolo, parte la tubazione principale che poi va ad alimentare tutti gli allacciamenti delle abitazioni private. Il percorso di questa tubazione segue le strade comunali. Come accennato all'inizio, la rete di distribuzione utilizza anche una parte delle tubature del Consorzio (nella parte bassa dell'abitato).
Attualmente la gestione dell'acquedotto è in carico alla società Como Acqua.
Recentemente (marzo 2022), dovrebbero iniziare i lavori per alcuni interventi volti a migliorare l'approvvigionamento e la sanificazione dell'acqua, mediante il potenziamento della cisterna intermedia posta alla base della Scala Santa ed il posizionamento, in quel punto, di un cloratore.
Questo intervento è volto a far sì che le sorgenti “primarie” del nostro acquedotto diventino quelle denominate "Tana A e B" (le più basse) le cui acque, transitando necessariamente dalla cisterna intermedia, potranno essere trattate dal cloratore prima di essere rilanciate alla cisterna posta alla chiesa.
Le sorgenti denominate "Tana C e D" verranno, invece, dirottate al casello di raccolta posto a valle della località Alpett. Qui verrà posizionata una pompa a motore alimentata da un gruppo elettrogeno che, in casi di emergenza, consentirà di reimmettere questa scorta d'acqua nel circuito che alimenta l’acquedotto di Montepiatto.